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Italian, Rum Casusu Cikti


ITALIAN, RUM CASUSU CIKTI
(intro e note delle canzoni trascritte da Adriano Fratoni smerding@geocities.com )


SERVI DELLA GLEBA

È noto fin dai tempi del feudalesimo come l'amore per una giovane donna possa trasformare un giovane uomo in un Servo della Gleba. Riportiamo qui di seguito le principali fasi di tale trasformazione. FASE 1: il presagio. Il giovane racconta agli amici di aver conosciuto una ragazza carina, simpatica ma specialmente intelligente con la quale parla bene. Non si dimostra interessato sessualmente. FASE 2: lésso. Il giovane è convinto di aver trovato la donna della sua vita; si interessa perniciosamente ai racconti delle di lei vacanze; modifica le proprie abitudini e i propri gusti (alimentazione, musica, abbigliamento, cinema) nel tentativo di compiacerla. I numerosi pacchi agli amici sono sintomatici del passaggio alla successiva FASE 3: Servo della Gleba. È il momento decisivo della mutazione. Se il SdG idealizza l'amata a tal punto da non ritenersene degno (APPROCCIO NEGATIVO) entra nella sottofase vegetal: osserva apaticamente il mondo che lo circonda ed entra in rapporto simbiotico-umorale con l'amata (es. lei è felice perchè sta con uno figo -> anche lui è felice; ricordiamo infatti che il SdG vive generalmente una condizione di sudditanza amorosa, e non un reale rapporto di coppia). Se il SdG opta per una dichiarazione (APPROCCIO POSITIVO) si hanno due possibilità. a) ottiene un sì: viene accolto nel nirvana, conosce tutti gli dei e si muove leggermente sollevato da terra. Perde ogni contatto con gli amici. b) ottiene un due di picche: entra nel limbo, indossa una corona di spine e soffre di una forma collaterale di pessimismo affettivo che si manifesta con frasi del tipo: "Non troverò mai la persona giusta" e ancora "Sono io ad essere sbagliato". Dopo qualche tempo ricontatta gli amici giustificando mesi di silenzio con la frase: "Ho avuto un casino di robe da fare", Un SdG che collezioni 10 o più 2 di picche assurge allo status di Gran Maestro dei Glebas, vive in eremitaggio e diventa meta di pellegrinaggio per altri SdG ai quali legge il futuro servendosi di un mazzo di 2 di picche.

Allora, com'e' andata con la tipa?
Ma, devo dire bene, bene
Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato?
No, ragazzi, non scherziamo.
Lei non e' come tutte le altre.
Bll b b bll parlaci di lei.
Ah, guardate, questa qui e' una tipa
veramente simpaticissima, in gambissima.
Mi ha raccontato delle cose
sulle sue ferie divertentissime,
ma tipo che lei era andata la'
con un sacco di creme dopo sole,
poi ha preso un casino di sole, si e' bruc...
Le hai mostrato il poparuolo?
No, ma ho buone possibilita'. Allora ci vediamo questa sera?
Una serata fra amici, una chitarra e uno spinello.
Eh, amici, purtroppo no.
Questa sera sono invitato a casa sua per vedere
le diapositive del mare, delle sue ferie
poi subito dopo devo accompagnare i suoi genitori
che devono prendere il treno
perche' sono rimasti senza macchina,
l'hanno distrutta, era mia. Siamo tutti servi della gleba,
e abbiamo dentro al cuore una canzone triste.
Servi della gleba a testa alta verso il triangolino che ci esalta.
Niente marijuana ne' pasticche:
noi si assume solo il due di picche.
Servi della gleba in una stanza anestetizzati da una stronza,
come dei simbolici Big Jim: schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm.
Ehi, guardate un po' chi si rivede. Hue ciao ragazzi.
Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?
Ma no, niente, e' che c'ho un esame in ballo
e poi non son stato molto bene.
Dicci cosa hai avuto di preciso.
Mah, mi ha detto il medico
che c'ho le papille gustative interrotte.
Eh? Si' poi c'ho un gomito che fa contatto col piede
Cosa? Mio padre ieri e' rimasto chiuso
nell'autolavaggio no, no,
e' che ho delle storiacce con la tipa... eh si'.
Lei ti ha dato il due di picche. Ma no, che cosa dite?
Lei mi e' molto affezionata, solo che ha delle storie
col suo tipo che la rendono infelice,
e siccome a lei ci tengo piu' che a me,
ho parlato al suo ragazzo
e l'ho convinto a ritornare da lei...
Ma non starai mica piangendo?
No, e' che mi e' entrata una bruschetta nell'occhio.
L'occhio spento e il viso di cemento,
lei e' il mio piccione ed io il suo monumento.
Servi della gleba a tutta birra
carichi di ettolitri di sburra;
cuore in fiamme e maschera di ghiaccio,
noi col nostro carico di sfaccio.
Servi della gleba planetaria
schiavi della ghiandola mammaria,
come dei simbolici Big Jimme:
schiacci er tasto ed esce lo sfaccimme.
 
 
 

ARRIVA ELIO

Aaahh, ah, ah, ah, ah.
Arriva Elio
Eccomi qua!
Il fratel Elio
Ah ah
Direttamente qui dal varieta'.
Irresistibile, irrefrenabile
Chissa' che cosa ci raccontera'?
Mah?!?
Stasera qui con noi, a ruota libera
per farci divertire a piu' non posso
Arriva Elio
Eccomi!
Con la sua orchestra
Eccoci!
Per trasformar la sera in una festra, in una festra, in una festra.
Ehi, ragazzi, sentite qua: Prrr!!!
Ah ah ah ah.
Irresistibile, irrefrenabile, tu si' della risata sei il campione.
Arriva Elio
Sono qua
col suo furgone
brum brum!
ripieno di allegria e di felicita'
E ne ho in serbo altre fortissime!
felicita', felicita', felicita'...
 
 
 

UOMINI COL BORSELLO (Ragazza che limoni sola)

Ragazza che limoni sola,
denoti spigliatezza.
Tant'e' che c'e' chi invidioso
ti sussurra cosi': bea mona
(che in veneziano vuol dire
che se te guanto te scaveso
in quatro tochi che no ti mia
ca te capisse un casso etc.).
Vai, Riccardo. Il ragazzo spigliato
col borsello che tal puo' definirsi,
lui lo sa che il borsello contiene
quel bisogno d'amore che hai tu,
ragazzina spigliata che limoni da sola.
C'e' un amore in ogni borsello.
Se il tuo e' proprio in quello che sfoggia lui
raggiungi il Parco Capello col Tuttocitta':
li' trovi un drappello di uomini col borsello,
ma lui reggera' un cartello con scritto "SONGHE IE".
Ragazza che limoni sola,
fermati un momento e ascolta.
Ti ricordi quel ragazzo, ieri al Parco Capello,
che ti guardava negli occhi senza parlare?
Quel ragazzo songhe ie.
Ragazza che limoni sola, limona con fierezza.
Sento che tu, dio bonino, puoi fare breccia
nel cuore di un innamorato
con gli occhi di Ben Turpin: lui per te ha
progettato un borsello di vero budello.
Frena quel tuo mulinello.
Ragazzina, io ti vedo gia' donna:
sara' l'effetto del budello.
C'e' un amore in ogni borsello.
Se il tuo e' proprio in quello che sfoggia lui,
ritorna al Parco Capello e lo troverai la'.
Ma in quel capannello di uomini col borsello
lui solo lo avra' in budello e gli altri
in finto bue. In finto bue, in finto bue,
in finto finto finto finto finto bue.
O ti fia menitea da soa, faghe veder tuti
che ti se sgagioa; so al Parco Capeo,
so sempre a tracoa, el me ripien te fa goa;
versime co a ciave che ti ga in cuor,
fumite un spineo, fame fa l'amor,
l'amor sfacia' che nisuni te ga da',
sora go un carteo con scrito so el piu' beo.
Ciuke va dee bone parche' se un furegon,
mi so qua co Elio scavesa' e me faso un trombon.
Ooooo iiiiii.
 
1. Parco Capello: tipico luogo di incontro per giovani coppie.
2. Songhe ie: in lingua napoletana, "Sono io".
3. Ben Turpin: attore comico dell'epoca del cinema muto americano, dal
caratteristico strabismo.

 

IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA

Tutti noi abbiamo, o abbiamo avuto, un luogo fantastico dove rifugiarci sognando ad occhi aperti, lontano dalla gravità delle cose materiali; con la forza dell'immaginazione, la stanza dei giochi si trasforma in castello incantato, la piccola aiuola diventa il magico giardino di Foieiaux. A questo punto i miei piccoli lettori si chiederanno: ``Ma, e il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese ? Eh ? Dov'è il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese ? Dov'è ? Eh ? Sì, sì, ci dite dov'è il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese ? No, a parte gli scherzi, dov'è ? Ehi tipo, cagaci, dov'è ? Nel senso, dov'è il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese ?''. Il curioso è premiato con questa rivelazione: il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese è nel boschetto della mia fantasia. In esso vivono molti animali, quattro. Essi sono tutti vitelli, apparentemente identici; in realtà si differenziano per i piedi, che sono - a seconda del genere di vitello - piedi di balsa, piedi di cobalto, piedi di spugna e piedi tonnati. Tutto sembra andare per il meglio, nel boschetto della mia fantasia; finchè un brutto giorno...

Nel boschetto della mia fantasia
c'e' un fottio di animaletti un
po' matti inventati da me,
che mi fanno ridere quando sono triste,
mi fanno ridere quando sono felice,
mi fanno ridere quando sono medio;
in pratica mi fanno ridere sempre,
quel fottio di animaletti
inventati da me.
C'e' il vitello con i piedi di balsa,
il vitello con i piedi di spugna
e indovina chi c'e':
c'e' pure il vitello coi piedi di cobalto,
c'e' il vitello coi piedi tonnati.
Quattro ne ho inventati,
sono gli animali della mia
e della tua fantasia.
Ma un giorno il vitello dai piedi di balsa
si reco' dal vitello coi piedi di cobalto.
Gli disse: "C'e' il vitello dai piedi tonnati
che parla molto male di te:
sostiene che i tuoi piedi
non sono di vero cobalto,
ma sono in effetti quattro piedi di pane
ricoperti da un sottile strato di cobalto".
"Mio caro vitello dai piedi di balsa,
la tua storia e' falsa:
l'amico vitello coi piedi di spugna
mi ha svelato la verita':
egli ha nascosto una microspia
nei tuoi piedi di balsa
e nei piedi tonnati,
cosi' ha scoperto che tu, solo tu,
sempre tu, anche tu,
nient'altro che tu, proprio tu
sei il vitello dai piedi di balsa
inventore di una storia falsa.
Accusavi il vitello dai piedi tonnati
e per questo i tuoi piedi saranno asportati".
Ma la legge prevede una pena aggiuntiva
per questo reato: l'ascolto forzato di...
Nel boschetto della mia fantasia
ora c'e' un vitello senza piu' i piedi
che invoca pieta', quand'ecco
che un piccolo amico si avvicina:
"Mi presento, son l'orsetto ricchione
e come avrai intuito adesso ti inculo".
 
 
 

CARTONI ANIMATI GIAPPONESI

Dal diario di bordo: ``Milano, addì 3 maggio 1992. È l'ultimo giorno utile per la consegna in tipografia dei testi definitivi di Italyan, rum casusu çikty. A tutt'oggi, "Cartoni animati giapponesi" non ha un testo definitivo. Come si può dedurre dal titolo, l'ipotesi di partenza (Aprile 1991) era quella di parlare dei cartoni animati giapponesi, da cui l'iniziativa di far eseguire da Le Mystère des voix bulgares un frammento che recita "Cartoni animati giapponesi, cartoni animati bulgari". Dato l'ottimo livello della performance vocale, il collettivo aziendale Casusu delibera di includere il frammento medesimo nella versione definitiva, qualunque sia l'evoluzione della parte letteraria. Una seconda stesura (luglio 1991) precede un repentino cambio di direzione: l'ubertosa cittadina di Camogli (GE) si rivela galeotta per il simpatico complessino, che in villeggiatura compone "Cartoni animati giapponesi"; a dispetto del titolo, il brano tratta dell'educazione sentimentale di un giovane che si affaccia sul mondo dell'amore e ne conosce gli aspetti più contraddittori (busen, extra busen, anal, pregnant, faustfick, spritzende, rasierte). Ma, al grido di "Oltre! Oltre", Elio e le Storie Tese decidono di osare l'inosato: nel mese di dicembre dello stesso anno danno vita alla quarta versione di "Cartoni animati giapponesi". Questa volta l'argomento, svincolato svincolato dai binari stilistici dell'inconsueto, viene affrontato con l'usuale carica di simpatia e calore umano (si parla dei cartoni animati giapponesi). Durante i mesi di marzo - aprile 1992, la ripetuta visione notturna delle vendite televisive di gioielli della SM di Valenza Po (AL) rivela ai nostri l'esistenza - all'interno dell'azienda - di alcune figure carismatiche: Sergio, Davide, il dottor Nino, ma specialmente il fratello di Sergio, Antonio. L'avvenimento e la composizione di "Cartoni animati giapponesi" sono un tutt'uno. È il capolavoro. Elio e le Storie Tese tuttavia temporeggiano e, come da perizia notarile depositata in data odierna, non possiedono ancora la versione definitiva di "Cartoni animati giapponesi" (sono tuttavia in grado di fornire, al magistrato inquirente o comunque agli aventi titolo, copia fotostatica del lavoro precedente a riprova del fatto che non stanno mica lì a grattarsi i coglioni). Cartoni animati 1 ? 2 ? 4 ? Uni misto di 1, 2 e 4 ? Educazione sentimentale ? Figure carismatiche aziendali ? Cartoni animati giapponesi strumentale ? Scopriamolo insieme nel seguito di questa fantastica avventura''.

Coro di voci bulgare: LE MYSTERE DES VOIX BULGARES

Sono un ragazzo e mi alleno come un pazzo
con le ragazze di tutte le stazze.
Pratico l'anal e l'arte del bondaggio
come si vede nel mio cortometraggio.
Viva il rasierte che e' pratico e diverte
tanto il peloso quanto il non peloso.
Geme lo schiavo, si astiene il perditempo.
Non piu' barriere ma amore a tutto campo.
Anal il bondaggio per rasierte non peloso
poi ragazzo come pazzo perditempo e schiavo geme.
Ma se parliamo d'amore
so quant'e' importante limonare.
Mille maniere d'amare
con gli amici puoi sperimentare
ma bada c'e' uno scoglio d'affrontare,
prima e' necessario limonare.
"Ma chi sono? Sono quei matti di Elio e le Storie Tese che,
dopo essere stati a casa, hanno dedicato una musichina."
Viva il contatto tra lingue differenti,
viva il contagio che genera degenti,
viva il limone che e' frutto prelibato,
viva l'imene che e' brutto lacerato.
Docce chiare, docce scure, teenage, animal, contemplo
baby buso in fermo posta piu' un barile di vasella.
Ma se parliamo d'amore
so quant'e' importante limonare.
Mille maniere d'amare
con gli amici puoi sperimentare,
ma e' tempo di cartoni giapponesi.
Cartoni animati giapponesi, cartoni animati bulgari.
"Ha la barba spaziata!"
Vado ai ristoranti giapponesi
Cadono la sburra giapponese
Mangiano la terra giapponese
"Alga misurata!"
Voglio i miei cartoni di cobalto
Actaluso e Capitani Arlocchio
Cartoni animati giapponesi
Voglio un'alabarda giapponese
fatta di mercurio giapponese
Cartoni animati
"Marisa Sannia!"
"Fave di fuca!"
giapponesi
AAAaa ooohh iiiihh
"Mario Pastore"
OOohhh ooohi iih ooh oh oohh eehh
IIhh aaahhh neeehh spermaaa, spermaaa...
 
 
 

CINQUECENTO

Come faranno 4 elefanti a stare in una Cinquecento?
Due davanti e due di dietro.
Come faro' a far l'amore in Cinquecento,
con te davanti e il cambio dietro,
turbato dal presentimento
di Cinquecento casse integrazioni,
Cinquecento bei milioni,
Cinquecento voti alle elezioni?
Cinquecento, coi tuoi problemi di avviamento, quell'avventura del momento.
Elio e le Storie Tese dedicano questa bellissima canzone alla Fiat 500,
e sono 50.000 di bocca e 100.000 scopare.
Cinquecento, brum bruuuuum. Cinquecento, in camporella Cinquecento.
E il posteggio e' facilitato.
 
 
 

SUPERGIOVANE

Come è noto il nemico n. 1 dei giovani è il governo, alleato coi matusa per impedire ai giovani di essere tali. I pochi giovani che osano opporsi al governo fanno una brutta fine: vengono ibernati fino alla maggiore età dopodiché disibernati ma allora è troppo tardi: infatti a quel punto non sono più giovani. Ma un bel giorno i giovani vengono vendicati da un nuovo supereroe - Supergiovane - che dà la caccia al governo con armi progettate da un pool di tecnici balistici giovani (miccette, raudi, bombette puzzolenti, gavettoni, jaguarmatic, sbiancate, l'allegro chirurgo, il piccolo chimico etc.) fino ad affrontarlo nello scontro finale. Ci sono però anche le armi incruente (si tratta comunque di armi giovani) che sono la sua vera forza: la simpatia, l'umorismo, la gioia di vivere e l'argento vivo addosso. Un'arma terribile, usata solo quando non se ne può fare a meno, è "Figlio di puttana": se prnunciata all'indirizzo del governo, lo fa piangere (a volte il governo cerca di difendersi con "Lascia stare mia madre", ma non funziona). La sua tattica mimetica consiste nel nascondersi sotto il tavolo del governo e coprirsi gli occhi (a volte con la frangia di capelli ossigenati). Il governo - genralmente - cerca di fermarlo scatenandogli contro un'avanguardia di matusa rimproveratori e di secchioni. L'unica sostanza pericolosa per SG è la minestra, che il governo riesce a propinargli attraverso una mamma al soldo dei matusa ma infiltrata nell'entourage di SG. Il veicolo di SG è un motorino elaborato Pinasco con marmitta a espansione, cilindrata non dichiarata, stereo, cartolina tenuta con la molletta fra i raggi per fare crrr, ma privo della ruota davanti (la quale costituisce un peso inutile dato che SG è in impennata perenne). Una stecca di malboro sotto la manica della maglietta a maniche corte arrotolate costituisce un ulteriore elemento distintivo e intimidatorio.

"Argento vivo, sbiancate, figu, oklahoma,
sigarette, puttano, paciugo, garelli, smarmittare,
figa, figa pelosa, figlio di puttana, porco dighel!..."
"Ma ragazzi, io lavoro tutto il giorno,
tiro il carrello, scarico la frutta dentro nel verziere...
mi arriva il primo fesso con la moto scureggiante e mi sveglia!"
Chi e' quel giovanotto indisponente
con la Vespa scoppiettante
che disturba la mia pubblica quiete?
Vedo un qualchecosa sul giubbotto,
poi c'e' scritto che c'e' scritto?
SG. Chevvordi'? Che e', Sandro Giacobbe?
Impossibile, Sandro non ha lo spessore;
e poi c'ha il mantellino, minimo dev'essere,
che so, un illusionista, un contorsionista.
No, ma e' un supereroe. Hai indovinato, matusa.
Sono Supergiovane. Eh, ma ditele prima le cose, no?
Sfreccia, impenna, esclama porco dito,
io rimango abbrustolito dalle fiamme espulse
dalla petomarmitta; motociclo o motocarrozzetta,
sgomma, inchioda, va a manetta, fa cagare addosso
i matusa e il governo. Lui li stordisce con le
fiale puzzolenti, poi li subissa di cingomma
nei capelli e li finisce sputazzando il riso
con la penna bic. Mi piace quel ragazzo. Perche'?
Sto diventando forse ricchione? Ma ditemi
in sostanza se c'e' qualcuno che affronti
il governo e i matusa con grinta e simpatica verve
come quel matto di Supergiovane. "???, Orecchino!" Supergiovane.
"Sburra, pizzette, giornali di donne nude!"
Subdolo il governo si avvicina travestito
da piscina traboccante di analcolico biondo.
Un giovane si tuffa nella vasca come un vero
Gianburrasca, ma a contatto con il liquido
esclama: "Vaffancuore. Questo e' il terribile
analcolico moro. Aiuto, Supergiovane!"
Scatta Supergiovane e derapa, soccorrendo
il il l l Capotel il Canopeta il Capotel
il Catop Catoblepa, il Catoblepa. Superdgr e derapa
soccorrendo il Catoblepa, che purtroppo sta
tirando le cuoia. "Addio, Supergiovane. Per me
ormai e' finita". "No!" "L'analcolico moro e' entrato
in circolo". "Non dire cosi', amico Catoblepa.
Ecco, prendi questo!" "No, ma.. cosa...?" "Ah" "Ah"
"Sss" "Ah h h!" "Ah... Catoblepa ?! No. Assassini."
Catoblepa Catoblepa, io ti dono le mie Tepa
per il viaggio che conduce all'aldila'.
"Governo bastardo!". Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa,
Catoblepa, Catoblepa, tu mio amico morto,
io vendicherotti. Ed ora, la mia arma finale.
E Supergiovane da' fuoco a uno spinello col quale
affumica il governo che, all'istante, passa all'uso
di eroina e muore pieno di overdos. Mi piace quel
ragazzo. Perche'? Sto diventando forse ricchione?
Ma ditemi in sostanza se c'e' qualcuno che affronti
il governo e i matusa con grinta e simpatica verve
come quel matto di Supergiovane. Supergiovane.
In un tripudio di miccette il governo esplode
e i suoi brandelli in cielo compongono la scritta
ZIO CANTANTE, che sta a significare lo scorno
dei matusa mentre i giovani limonano felici
esaminando giornali tipo Lando, che ritornano
alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento,
grazie al provvido intervento che opero' quel
sacramento di Supergiovane. Supergiovane salva
il giovane, libera la giovane. Super, super
supergiovane. Cantiamo la nostra gratitudine -
gratitudine gratitudine - a questo raro esempio
di rettitudine perche' siamo una moltitudine.
Super, super, super, super, supergiovane.
E ora cantiamo la nostra longitudine, latitudine,
- latitudine - Cosa c'e' nel mare?
La torpedine. Cosa c'e' in Friuli? Trieste e Udine.
Bravi. Grazie. Prego. Bravo. Grazie. Tenchius.
Tenchius. Fenchius. Fenchius. Tenchius supermuch!
E non e' finita: per festeggiare, offro cocacola
con l'aspirina a tutti, Yeh. E fra dieci minuti
voglio vedervi tutti in acido. E ricordate:
ovunque ci sia un giovane in difficolta', ovunque
ci siano persone, cose, animali, citta', fiumi,
fiori, governi, marche di automobili che cerchino
di limitare la vostra gioventu', la' ci sara' lui
con le sue miccette sempre accese. Perche'
Supergiovane e' allegria piu', Bulgaria piu',
sciatalgia piu' piu' piu'. Fave, fave. Allegria
e Bulgaria che sciatalgia. Siamo forse secchioni?
No. Siamo forse matusa? No. Siamo forse governi?
No. Siamo forse checchineris? No. Siamo forse bulicci?
Iarrosi? Buhi? Puppi? Posapiano? Orecchioni?
Mangiatori di fave? Orrendi? Rammendati?
Giuisci? Meiusi? Magutti? Fenderi? Finestrati?
Oietti? Samanettati? Rautiti? Semeiuti?
Aperitaviti? No. Aperitivi? Si.
 
 
 

ESSERE DONNA OGGI

Secoli di pregiudizi e disinformazione hanno messo in cattiva luce il fenomeno mestrualepresso il grosso pubblico. Troppo spesso la donna colpita da questa bizzarra quanto innocua patologia ha sofferto dell'ostilità dei conoscenti, quanto del discredito che certa cattiva stampa ha gettato sul simpatico sciaquone (evento peraltro abbastanza diffuso presso certe popolazioni). Ecco che Elio e le Storie Tese dicono 'basta' a questa criminalizzazione, e si propongono come ideali continuatori di un'usanza - il ciclo mensile appunto - che si perde nella notte dei tempi e rischiava di scomparire a causa dell'insensibilità dei più; quella stessa insensibilità che aveva generato negli anni 50 il binomio 'mestruazioni - disagio' e che cede il passo oggi ad una visione più completa e rassicurante, in virtù della quale "quei giorni" vengono vissuti come un momento di fantasia, gioia, intimità, colore.

Tu, cinque giorni di tristezza
e poi corri incontro alla vita.
Tu, - io? - col tuo paracadute,
ti getti in volo e vai - zo vuoi?
atterri nel giardino di casa,
poi ti muovi sicura e fresca
come in un mattino di primavera.
Nella tua cameretta c'e' un signore
che aziona la pressa suoi tuoi piccoli
amici di ovatta che invocano aiuto,
ma lui te li ruba e va via.
Tu piangi e insegui i tuoi morbidi
teneri, fradici tappi per la figa pelosa.
"E da oggi, i tuoi tappi per la
figa pelosa li trovi anche in
confezione magnum da ottanta pezzi;
i suoi bei sigaroni morbidoni."
Ma vorrei farti una domanda:
ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra:
hai le mestruazioni?
Shh. Dormi ora.
E' tutto finito.
Protagonista del tuo tempo,
protagonista della tua sessualita'.
Essere donna oggi, vivere il prodigio
del tuo ciclo mensile ostentando sicumera.
Essere donna oggi, aspirare al ruolo
che la storia ti deve: quello di simpatica,
paciosa, imprevedibile nocchiero
di un veliero proiettato verso il mare
del duemila al grido di "Cazzo, subito".
Essere donna oggi, non piu' cagafigli,
bensi' dolce e caparbia cagatrice
dei tuoi figli. Come Loretta Goggi
nella Freccia Nera, o in Maledetta
Primavera mente autonoma.
Donna, roccaforte quando il flusso
e' piu' copioso, sbarazzina quando e' il caso
o marangona di un clitoride mai domo,
al grido di "Hah ggh aaaa ssiiii".
Ma vorrei farti una domanda:
ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra:
hai le mestruazioni?
Protagonista del tuo tempo, protagonista
della tua sessualita'.
Protagonista del tuo tempo, protagonista
della tua sessualita'.
Piccole donne, grandi labbra;
piccolo uomo grandi labbra apprezzera'.
Probabilmente non mi accoppio,
ma le tue trombe di Falloppio suonero'.
Protagonista del tuo wurstel di cotone.
 
 
 

PORK E CINDY

Una storia dei nostri giorni, un fatto vero. Un crudo spaccato di realtà analizzato lucidamente da noi. L'ascoltatore distratto potrebbe intravedere una mancanza di partecipazione emotiva da parte nostra. Ciò è falso, ma questo all'ascoltatore distratto non importa molto; non a caso il popolare detto popolare recita "Ascoltatore distratto = figlio di puttana".

Rochenrol pam pam gapstei abuda A u.
Lui si chiama Pork e guida una Ford
gialla del '56
con i Turbo ai finestrini placidi
e le tendine parasole
sul lunotto posteriore,
e ogni sera lui tornera' da lei.
Lei - oh yes - si chiama Cindy
e incassa tanti dindi,
e Pork lo sa, percio' la sfrutta
placido.
Le dice: "Vai sulla tua strada,
Cindy, vai sulla tua strada. Cindy vai,
e Cindy vai vai.
Vai-v-vai v-vai v-vai-vai,
vai-v-va-vai v-vai v-vai.
Ma non prendermi la Ford
perche' ha le ruote in lega
e l'albero a basso momento di inerzia,
e ho paura che me la rovinerai,
che me la rovineraieaou".
Lui si chiama Pork, e al suono della sveglia
si alza controvoglia,
si lava i denti, fa colazione
placido, poi prende la sua Ford,
esce dal garage, saluta la sua Cindy,
le requisisce i dindi;
lei e' un po' debilitata
perche' ha la figa spanata.
Vai vai vai vo vai vo vai vo vai vvo vai vo vai vi vo vaiv.
Nai-n-nai n-nai-n-nai-n-nai-n-nai n-na-nai n-nai n-naii.
Rochenrol pam pam gapstei abuda A u.
 
 
 

PIPPPERO ®

La stereotipata Bulgaria dei luoghi comuni produce yoghurt, rose e virus informatici; tutto questo, tuttavia, non corrisponde a completa verità o perlomeno non dà un'idea sufficientemente chiara di una nazione leader nel settore. Non a caso Elio e le Storie Tese si sono rivolti ai loro colleghi balcanici - rappresentati in questo frangente dal Coro femminile di Stato della Radio e Televisione bulgara - per un ideale gemellaggio che avvicinasse due culture, differenti nella forma ma affini nella sostanza, sotto l'egidia dell'Istituto Superiore di Musicologia Loren di Sofia e l'alto patrocinio del Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Accantonate le spiacevoli incomprensioni del periodo Antonov - Agca, ecco il PIPPPERO(R), il ballo più umano e più vero, che si può ballare seduti, che favorisce il dialogo, che riavvicina finalmente due popoli rimasti separati troppo a lungo.

Sdreveide! Mismese gatchetene boghers chetegossuve'.
Pretzdavemivi Elio e le Storie Tese. Ha ha ha ha.
Grazie... Grazie al Coro Femminile di Stato
della Radio e Televisione bulgara
che ha portato in Italia finalmente un ballo
a misura d'uomo, piu' umano, piu' vero.
Piu' umano, piu' vero. Un ballo sincero.
E' un ballo sincero. Eh, certo, vista la situazione
internazionale noi abbiamo dovuto promettergli Ramaya,
Ramaya, pero' amici vi assicuro che ne e' valsa la pena.
Diu' diu' diu' diu' lu'. Diu' diu' diu' diu', PIPPPERO
diu' diu' diu' diu' diu' diu' diu' diu' diu' diu' diu' diu' lu'.
Atinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc
tinc tinc tinc tinc tinc. PIPPPERO.
Evviva l'Italia, evviva la Bulgaria
che ci ha fatto dono del PIPPPERO;
ruotiamo le dita e uniamo le falangi,
questo e' il ballo del PIPPPERO;
amici servizi segreti bulgari, non sparate piu' al papa
ma dedicatevi al PIPPPERO. Popolo bulgaro - iu' -.
Popolo italiano. Servizi segreti bulgari e italiani, via.
Sentite come pompa il PIPPPERO. Diu'. Ruotate le dita.
Bene, ora ripetete con me piu' umano piu' vero.
Piu' umano piu' vero. E' un ballo straniero.
E' un ballo straniero. Qui l'atmosfera sa di PIPPPERO.
Qui l'atmosfera sa di PIPPPERO. Se in discuteca balli
u Pippperupipppero. Se in discuteca balli u
Pippperupipppero. Molto bene, ora da sole.
Piu' umano piu' vero. E' un ballo sincero.
E la tua estate sa di PIPPPERO - molto bene -.
Non senti come pompa il PIPPPERO? Pompa.
Pompa. Pompa. Pompa. A tinc etc. Dio bono
come pompa il PIPPPERO. Diu'. Piu' umano, piu' vero.
E' un ballo sincero. A ba ba ba, a ba ba ba.
Piu' umano, piu' vero. State ruotando le dita?
State unendo le falangi? State stringendo
amicizia con persone che hanno il colore
della pelle diverso dal vostro? Bravi.
Ora e' il momento di cantare a squarciagola:
Ramaya, Ramaya, Ramaya rarra'.
Il PIPPPERO e' una ballo che io e te balliamo
se l'amore c'e', e l'amore c'e' se guardi me.
Bugiardo io, bulgaro in te, bugiardi noi,
sperando che l'amore c'e' se ballo in te.
Tu balla in me e saremo okay. Piu' umano, piu' vero.
E' un ballo sincero. Ehi, coro delle voci bulgare,
io posso offrirvi qualcosa di molto meglio di
un semplice Ramaya: potrei darvi Kung fu fighting
di Carl Douglas. Gnacchisna'. Fly robin fly?
Non vi interessa? Gnacchisna'. Voi forse preferite
il meglio dei Tavares? Gnacchisna'. Ali shuffle?
Niente? Gnacchisna'. Disco Inferno? Gnacchisna'.
Qualcosa di Cerrone? Gnacchisna'. Oppure Boney M..
Gna. Tipo Ma Baker, Daddy Cool, Rasputin.
Gnacchisna'. Niente? Disco Duck? No Gnacchisna'.
Gimme Some? Gnacchisna'. Qualcosa degli Oliver
Onions, tipo Sandokan, Orzowei?
Niente? Cuba dei Gibson Brothers, dai.
 
 
 

IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA REPRISE

Avevamo lasciato lo sventurato vitello dagli ex piedi di balsa, riconosciuto colpevole di calunnia dal Sinedrio bovino, alle prese con l'intraprendente orsetto ricchione. Quella che segue è la cronaca dei fatti successivi, raccontati un po' per bocca dello stesso vitello colpevole, un po' attraverso i commenti del severo vitello dai piedi di cobalto e del saggio vitello dai piedi di spugna. ma alla fine è l'amore che vince.

Amico orsacchiotto, ti vedi barzotto
e sento uno spinotto.
- Non avere paura mai. -
Se questa avventura da un lato mi attira,
dall'altro mi spaventa un po'
- Del tuo giovane corpo. -
Ma questa in fondo e' la vita mia
- Bovino -
ed io vivo con gioia
- Corpo nato per l'amore -
questa mia condizione di vitello busone
perche' ho capito che io, solo io, sempre io,
anche io, nient'altro che io, proprio io
ero il vitello dai piedi di balsa
inventore di una storia falsa,
ma tu mi hai trasformato in vitello busone,
e quel buso marone che bello sapere che c'e'.
Il vitello dai piedi di balsa,
ba ba ba ba ba ba ba ba balsa,
il vitello dai piedi di balsa
ha composto una canzone salsa.
 
 
 

URNA

La morte suole arrivare silenziosa come un'alce, così come è usa separarci dai vivi con il taglio di un utensile (spesso una falce). È altresì un evento ricorrente, che secondo studi statistici di un certo rilievo può verificarsi nelle condizioni più diverse ed imprevedibili (una nota curiosa in merito: "...Alcuni fra coloro che si pongono all'ascolto di questo brano decederanno durante lo svolgimento del medesimo". [B. Walsh, "Life and Science Today", Ed. Athena/Barthes, Agosto 1989] ).

Urna, urna, uuh, mettimi nell'urna, urna, uuh.
Urna cineraria, mettimi nell'urna funeraria,
urna elettorale, mettimi nell'urna patatosa.
68: asino cotto. 47:
la morte viene silenziosa come un'alce,
dai vivi ci separa con il taglio di una falce;
viene silenziosa come un'alce, separa con il taglio di una falce.
Lo disse Foscolo, lo ribadisco:
della vita il fulcro e' il sepolcro;
fulcro, sepolcro, fulcro, ribadisco che e' un sepolcro.
E c'e' qualcosa nell'aria che mi dice che io periro'.
O presto o tardi lo so che accadra'
ma la cosa non mi turba, ho un solo desiderio:
voglio una degna sepoltura
quando la morte verra' e mi ghermira',
una tomba linda e duratura
che mi preservera' dall'umidita'.
Ghermira'. Hu hu hu hu.
Seguono per i piu' colti alcuni brani tratti da
"I sepolcri" di Ugo Foscolo:

"Sol chi non lascia eredita' d'affetti poca gioia ha dell'urna".
Urna urna uuh, uuh; mettimi nell'urna urna uuh.
E c'e' qualcosa nell'aria
qualcosa nell'aria'
che mi dice che io moriro':
ho nel corpo una scoria, nell'intestino crasso,
nel tenue e nel duodeno.
Odo l'uomo del Giappone che mi dice:
Ufo Robot, Ufo Robot.
Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole,
tra le stelle sprinta e va.
Tra le stelle sprinta e va.
Mangia libri di matematica, insalate di cibernetica e ripete:
sedici, il culo.
Il culo.
Ma mentre parlo tu non mi ascolti.
I casi sono due: o non mi ami piu' o sei morta.
Propenderei per la seconda ipotesi
perche' emani un fetore nauseabondo.
E allora penso che tu voglia una degna, degna,
degna sepoltura
perche' la morte e' arrivata e ti ha ghermita.
Una tomba linda e duratura
che ti preservera' dall'umidita'.
Urna, urna, uuh, mettimi nell'urna funeraria,
urna elettorale, mettimi nell'urna patatosa.
77, tette tette: le gambe delle donne.
23 uah oh ooh: un tram.
Aaaah 24: un altro tram.
96: l'autobus ha ha ha ha ha, hu hu hu hu.
15: l'amore perpetuo che unisce la coppia per molti anni infiniti.
64: gli anni di Bellugi. Ha ha ha ha. He he he he.
 

1. "Dice": il coro rafforza la prima sillaba "di".
2. "Morirò": il coro rafforza la prima sillaba "mo" (vedi nota 1).
3. "Che mi dice che io morirò": non si può morire dentro! No.
4. "Ho nel corpo una scoria": come dice Gianni Bella (autore edinterprete della canzone "Non si può morire dentro"), ma non "Ho nelcorpo una scoria", bensì "Non si può morire dentro" (vedi nota 3).Alcuni commentatori accreditati sogliono riferire un altro verso delmedesimo autore ("Fossi un pittore brucerei il tuo ritratto ma sonosolo un amante distratto") ad una diversa composizione (con ogniprobabilità "Più ci penso e più mi viene voglia di lei"), cui peraltro appartiene.
5. "Ufo Robot, Ufo Robot. Si trasforma." etc.: citazione - frammentodella canzone :Ufo Robot: (Albertelli - Tavolazzi - Tempera). La ripetizione del verso :Tra le stelle sprinta e va: è apocrifa ed attribuibile ad una licenza di adattamento. Inoltre, al verso "si trasforma in un razzo missile" il coro sovrappone il fonema "Om".

ARRIVEDERCI

Arrivederci
-Ciao amici!-
arrivederci, fra poco questo disco finira'.
Ma siam sicuri che la nostra ilarita'
per lungo tempo vi accompagnera'.
Ridere, ridere, fatica vivere,
la gioia di noi giovani si sa e':
saltare, brasare, fornire, forgiare,
irrompere in un bagno a Cagliari.
Ma la gioia di noi giovani e' anche sapere
che fra una settimana sara' ancora sabato
e noi potremo stare fuori fino a tardi,
tipo fino a mezzanotte e mezza! O alla una!
E' ancora sabato, e poi domenica,
i giorni in settimana sono sette;
noi siamo cinque, poi sono sette
e cinque piu' sette fa dodici, dodici,
dodici.
 
 
 

LA VENDETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO

Una popolare barzelletta narra le gesta di un francese, un inglese e un italiano che si sfidano a trascorrere una notte nel castello infestato dal Fantasma Formaggino; colui che resisterà più a lungo sarà il vincitore. Come è noto, i primi due fuggono terrorizzati alla vista dello spettro che appare pronunciando la proverbiale sentenza "Sono il Fantasma Formaggino". L'italiano invece lo beffa, rispondendogli "E io ti spalmo sul panino". Fin qui la trama originale. Pochi però conoscono l'epilogo della vicenda, peraltro inventato da noi, nel quale a causa di una falla spazio-temporale Elio incontra i due sfortunati stranieri con i quali stabilisce una singolare alleanza: al fine di punire il vanaglorioso italiano i tre organizzano una beffa ai suoi danni, ma gli effetti dell'iniziativa si rivelano, ahhimè, incontrollabili.

Ciunga ciun ciunga ciunga ciun ciunga ciun
ciunga ciunga ciunga ciun ciunga ciun ciunga ciun ciunga.
Stavo andando a cento all'ora
per trovar la bimba mia che non c'era,
ma il motore si e' fermato
nel bel mezzo della via.
Hai messo l'antigelo col freddo che fa?
Si'.
Hai visto se il livello e' fra min e max?
Si'.
Ma il mio vano motore e' troppo vano e poco motore;
lo illuminero', sei forte Papalli,
con una candela di cera che non c'era.
Decidetti percio' di inoltrarmi in mezzo al bosco,
ma non c'era un sentiero gia' battuto
e la nebbia gia' saliva.
A un tratto vidi due corpi stesi che
mi sembravano inanimati, ma che morti non eran.
Erano l'inglese e il francese delle barzellette.
Fu allora che scivolai su qualcosa che
mi sembrava un pezzo di merda ma che merda non era.
Era un pezzo di pane sul quale era stato spalmato un formaggino.
Sdraiato sopra il prato mi domandai dove fossi capitato,
e allora mi risposi cosi':
sono capitato sopra un prato dove mi son domandato: "dove sono capitato"?
Ecco la risposta al mio quesito: sono capitato
sopra un prato dove sono scivolato.
Aiuto. Mi sono bloccato.
Sono in un circolo vizioso. Sono socio.
So cio': ero nel mondo delle barzellette
e stavo assistendo al finale della barzelletta
del Fantasma Formaggino, dove l'italiano vince
mentre l'inglese e il francese perdono.
Al risveglio di costoro chiesi dove fosse
l'italiano che non c'era;
mi risposero quando avro' voglia io mi risposero' pero' adesso no,
mi tengo la moglio che ho, la moglie che ho.

In effetti l'italiano era andato dentro un'altra barzelletta,
quella dove un orologio vien gettato da una torre
e si fa a gara a chi lo prende prima ch'esso tocchi
terra spaccandosi. E allora l'italiano te lo porta
un'ora indietro, poi raggiunge il marciapiede sottostante
in largo anticipo, raccoglie al volo l'orologio ed in sostanza vince,
vince, si', l'italiano vince, e con lui vince l'Italia intera.
E se uno svizzero ti dice: "Italiano pizza spaghetti mandolino mamma,
mamma lo sai chi c'e'? E' arrivato il merendero",
tu non arrossire e non abbassare il capo, ma digli:
primo, tu non prendi parte neanche a una barzelletta.
Due, treno dell'amore portami con te,
qua trovi la gioia, cinque inate il fiume, sei.
Questo era un'esempio dell'arguzia
che ci permette di spopolare nelle barzellette.
Non e' soltanto l'amor che regna nella nostra splendida terra, ma
torniamo nel bosco.
I due uomini nel bosco nel frattempo avevan deciso che era giunta
l'ora della riscossa nei
confronti dell'italiano.
Mi fecero cosi' travestire da Fantasma Formaggino
per trarre in inganno l'italiano:
quest'ultimo credette di trovarsi a tu per tu
con il fantasma del Fantasma Formaggino.
A quel punto pronunciai le fatidiche parole:
"Sono il Fantasma Formaggino io".
"Impossibile" - disse lui - "ti ho appena spalmato"
Evidentemente no - dissi io - se no non sarei qui.
"Beh, io ti spalmero' ancora,
e gia' pregusto il tuo sapore sul panino".
No no, non mi spalmerai
perche' del coltello buon uso non fai.
Per mano di inglese stavolta cadrai,
per man di francese scherzato verrai.
Permani pure della tua opinione,
ma su quel panino non mi spalmerai.
Giammai, giammai, non lo spalmerai.
Su questo panino non lo spalmerai.
Giammai, giammai, non lo spalmerai.
Su questo panino non mi spalme, mi spalme, miss spalme.
I te vurria vasa'.
E l'italiano cantava, cantava,
e alla fine le disperate invocazioni giunsero
alle orecchie del suo divino protettore,
il dio della barzelletta, che disse:
"Tu hai osato modificare il finale della barzelletta del Fantasma
Formaggino, ed io che di mestiere faccio il Dio
non posso soprassedere a questo vizio di forma".
Gino Bramieri e' molto piu' indulgente.
Ti prego, sii accondiscendente
e concedimi l'amnistia.
"L'amnistia? Eh, no! Tu morirai della stessa morte che tocco' al tuo
predecessore, cioe' il Formaggino, diciamo.
E fra le risate a profusione verrai spalmato
su quel panone con un coltellino. Te', beccati questo. Prrr".
E questa e' la descrizione della mia morte.


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